Questa lettera è stata scritta da Danilo Rossi, Prima Viola Solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, ed inviata ad Aldo Cazzullo del Corriere della sera.
Condividiamo quanto ha scritto il M° Danilo Rossi e lo divulghiamo per far sentire la “voce della cultura” sperando che anche altri di questo settore, e non, ne possano dare visibilità. Ce la mettiamo tutta continuando a ripetere #ripartiamodallacultura perché il nostro Paese, più di ogni altro, può realmente ripartire in questo settore che tutto il mondo ci invidia. Tutti si riempiono la bocca dicendo #ripartiamo dalla cultura e poi… ecco la lettera del M° Danilo Rossi:
“Carissimo,
dopo un’estate stracolma di allori sportivi, medaglie, campionati europei vinti, l’autunno è il periodo dei grandi concorsi musicali internazionali. Al concorso pianistico Chopin di Varsavia l’Italia ha ottenuto il quinto premio con Leonora Armellini, 29 anni, e il secondo premio con Alexander Gadjev di 27 anni. Al concorso violinistico Paganini di Genova l’Italia, con Giuseppe Gibboni di 20 anni, ha vinto il Primo Premio Assoluto, cosa che non succedeva da 24 anni. In nessun giornale nazionale, e in nessuna TV nazionale, è stata data questa notizia. Inoltre nessun politico con ruoli importanti, dalla cultura alla scuola e università, ne ha parlato.
Pochi giorni fa all’Accademia Bizantina, l’ensemble italiano di musica barocca ha vinto ai Grammy il premio come seconda miglior orchestra del mondo! Anche in questo caso, silenzio totale.
Mi risulta che i vincitori di medaglie varie, olimpiche o tornei, dal tennis al volley, vengono invitati dal presidente del Consiglio o addirittura dal presidente della Repubblica.
La cultura al primo posto? Se fosse veramente così questi straordinari giovani sarebbero su tutti i giornali e TV e sarebbero già stati invitati dalle più alte cariche dello Stato.
Nulla di tutto questo è accaduto.
Quindi, in realtà, siamo il terzo mondo culturale?
Mi piacerebbe avere un riscontro a questa mia domanda”.
No Danilo, siamo al primo posto in fatto di cultura, di arte, di storia, di musica e di canto. Ma viviamo in un terzo mondo intellettuale capitanato da chi ricopre i ruoli del potere.