AUDIZIONI A PRAGA

Concertopera Agency – Opera Auditions in Prague

L’Audizione sarà l’ 11 Gennaio 2020

Scadenza iscrizioni: 30 Dicembre 2019
Quota di iscrizione: 70.00 €

L’audizione si terrà presso il Teatro Nazionale di Praga per conto di ConcertOpera Agency Sro Prague.
I cantanti selezionati otterranno la possibilità di essere inseriti nelle produzioni 2020/2021.
Ci sembra una bella opportunità per i giovani cantanti e quindi OperaHelp ve la segnala.

Potete trovare maggiori informazioni sul sito web. I cantanti interessati a partecipare dovranno seguire rigorosamente le indicazioni descritte sempre sulla pagina web.

Informazioni:
Tel: 00393333123455
Email: events.concertopera@gmail.com
Sito web: http://concertopera.eu/opera-auditions-prague/

“VIVA L’ITALIA” : QUATTRO GIOVANI TENORI CONQUISTANO GLI STATI UNITI

Capostipite fu il grande Enrico Caruso che oltreoceano fece sì che le canzoni napoletane entrassero a far parte del repertorio lirico e la lirica divenisse musica popolare e non solo elitaria, romanze che si potevano cantare anche nelle osterie e non solo a teatro. Erede di Caruso fu Mario Lanza, nato nello stesso anno in cui morì il tenore che unì i due mondi, Italia e America. Lanza interpretò Caruso sullo schermo e, attraverso il cinema e il teatro, rese popolare il mondo dell’Opera Lirica. Il suo esempio fu ripreso prima da Luciano Pavarotti e poi da Andrea Bocelli.

A questi quattro nomi scolpiti nella storia del melodramma viene reso un omaggio doveroso da parte di quattro giovani ragazzi italiani, tenori, che formano il quartetto dei “Quattro tenori” e stanno ultimando una incredibile tournée di 56 concerti dal titolo “Viva l’Italia” in 52 città del Nord America. Da settembre ad oggi tutte le date sono sold out, standing ovation e acclamati dal pubblico di fans per autografi e foto. In tre mesi i quattro giovani tenori sono divenuti delle vere e proprie stars.

In fondo è il successo della canzone italiana nel mondo, brani come Mamma, O sole mio, Granada, Torna a Surriento, Volare, Caruso, Funiculì Funiculà, in programma con le più belle romanze d’opera di Verdi, Rossini, Puccini, Donizetti… il canto è Italiano e dovremmo esserne fieri e gridare “Viva l’Italia” anche nella nostra bella Patria, che il mondo ci invidia.

Alessandro D’Acrissa, Federico Parisi, Federico Serra e Giovanni Maria Palmia, sono i quattro giovani tenori italiani del concerto “Viva l’Italia” che con grande passione hanno accettato questa sfida con l’intento di far conoscere nel mondo il Bel Canto anche alle nuove generazioni. Certamente l’impegno è notevole, sia dal punto di vista canoro e sia fisico, ma in questa tournée il livello adrenalinico non scende mai, il successo genera successo e i quattro tenori sono già opzionati per il 2020 per altre tournée in Europa e in altri paesi.  

Giovanni Maria Palmia (scelto grazie al concorso lirico Pelizzoni che lo ha visto finalista) viene dall’Emilia e afferma: “E’ un tour emozionante ed è un privilegio enorme nel nome dell’Italia fare parte di questo avvincente progetto”.

Alessandro D’Acrissa viene dalla Calabria, fu selezionato dalla Fondazione Pavarotti per prendere parte al concerto “Belcanto The Pavarotti Heritage”, anche per lui questa tournée è un “sogno che si avvera”.

Federico Serra viene dal Veneto e all’età di 11 anni vinse il primo premio ad un concorso italiano di musica Pop, tra i suoi maestri anche il grande tenore Gianfranco Cecchele, “vedere in ogni città i teatri gremiti – dice – ci dà una carica che ci spinge a fare sempre meglio”.

Federico Parisi viene dalla Sicilia, nel 2011 vinse “The Youngest Tenor of Italy” award, con il tenore Pietro Ballo ed il soprano Monica Curth Di Stefano. “Il nostro obiettivo è quello di regalare emozioni”, afferma.

Smoking e farfallino, belli e giovani. Scelti per il loro talento e il diverso timbro vocale che insieme si fondono in un’unica grande voce: quella dell’Italia.

Il programma completo del tour, che si conclude il 5 dicembre prossimo a Jacksonville in Florida, si può consultare alla pagina Facebook “The Four Italian Tenors” e anche sul sito ufficiale  “www.thefouritaliantenors.com

RENATA TEBALDI. Il ritratto di una donna, figlia e icona, nel libro di Vincenzo Ramon Bisogni

Quando un libro è scritto con amore si vede, si percepisce, la narrazione scorrevole ti coinvolge, la bellezza delle frasi – forgiate con maestria dalla penna di Vincenzo Ramon Bisogni – e la competenza assoluta della materia, incantano e conquistano il lettore.   

Amico di vecchia data di Renata – per gli altri la “Tebaldi” – è l’unico biografo che attualmente sappia restituirci il ritratto della Tebaldi nella sua forma più pura ed autentica. La seguì ovunque nel mondo, ovunque lei si esibisse, nei più prestigiosi teatri, condividendo insieme a lei gioie, successi, e… qualche volta dolori. In quest’ultimo libro dal titolo “Renata Tebaldi, dolce maestà. Figlia, Donna, Icona” (Zecchini Editore) scopriamo verità inedite, apprezziamo la figlia e la donna e, ancor di più, riusciamo a capire l’artista.

Erano gli anni del dopoguerra e la voce angelica e di inusitata bellezza e perfezione della Tebaldi infondeva pace e speranza forse, e rendeva lontano il ricordo del conflitto mondiale. La “voce d’angelo” arrivò al successo non senza pochi sacrifici, acclamata da tutti i teatri del mondo e dai numerosi estimatori: “schiavi d’amore”, come V.R.Bisogni definisce i melomani del Met quando nel 1955 la Tebaldi approdò al Metropolitan e fu soprannominata “Miss sold out” perché nessuno poteva perdersi la Tebaldi. 

Il libro riporta cronache e stralci di recensioni dei critici musicali più accreditati dell’epoca, critici e musicologi che oggi difficilmente incontriamo nelle nuove generazioni. E’ dunque V. R. Bisogni uno degli ultimi critici musicali dell’epoca d’oro della lirica che ci regala questa sua ennesima e preziosa testimonianza con dovizia di particolari, dipingendo un affresco di rara bellezza che rende doveroso omaggio al grande soprano.

Vincenzo Ramon Bisogni non si sottrae a ciò che da sempre è vivido argomento dei melomani, e cioè il raffronto tra le due grandi dive dell’epoca: Callas-Tebaldi, in special modo nel ruolo di Violetta, l’eroina Verdiana per eccellenza, vittima di un amore intriso di lacrime e di mortificazioni sociali. Secondo V.R.Bisogni la Violetta di Verdi è questa, un simbolo dell’incomprensione borghese dei Bussetani di allora che ritennero scandalosa la convivenza di Verdi con Giuseppina Strepponi. Donna fragile quindi, “debole e distruttibile quanto occorre” come emerge dall’interpretazione della Tebaldi a paragone dell’interpretazione “proterva e altera” della Callas. Quale tra le due verità del personaggio è quella giusta? Con scrupolosa descrizione V.R. Bisogni ne offre un ritratto neutrale e realistico dell’una e dell’altra, lasciando al lettore le personali conclusioni, benché tra le righe egli non possa nascondere di essere “Tebaldiano”, affascinato dalle effusioni liriche di Renata che ricordano il ruolo di Mimì, tra l’altro il ruolo che la portò di prepotenza alla ribalta delle scene del melodramma e che interpretò innumerevoli volte con quel binomio di voce e anima che colpì sempre diritto al cuore. 

Differenze di personalità, timbro e repertorio alimentarono la rivalità tra le due dive e le rispettive tifoserie. Ma anche questo era a vantaggio del teatro lirico. Cosa rara nell’attuale teatro del melodramma dove mancano primedonne di grande levatura e le tifoserie si vivono solo allo stadio.

Ma al di là di questa “rivalità” la Tebaldi non ha mai offerto il fianco alla vacuità del gossip, schiva e dal carattere riservato, è sempre stata una donna molto affabile nei confronti del suo pubblico, una donna dall’animo gentile. La letteratura a lei dedicata è cospicua, ma Vincenzo Ramon Bisogni riesce a tratteggiare ancora una volta la grandezza dell’artista, alla quale sono state assegnate importanti onorificenze, e in special modo gli ultimi capitoli del libro sono pieni di grande poesia e accorato sentimento, fino all’epilogo finale che riconsegna agli angeli l’anima e la voce di una bella creatura che ha reso onore alla nostra, ormai povera, Italia.

(Eddy Lovaglio)